Progetto Scuola L6200

 

"Divulgare la Scienza Moderna attraverso l'antichità"

Per divulgare le discipline scientifiche bisogna rinunciare alla “Torre di Avorio” in cui gli scienziati amano talora rifugiarsi, per riportarne e trasmetterne la presenza nella vita quotidiana, riaffermarne la sua totale appartenenza a un’unica Cultura e rinnovare quello spirito antico in cui Scienza e Umanesimo erano un’unica palestra di pensiero, ove razionalità ed emozione trovano equilibrio e sinergia.

Ci si può riferire con profitto alla presenza della scienza nelle Scienze Antiche, quando, ad esempio, la Fisica era ancora disciplina di natura strettamente osservativa e sperimentale, ma già si delineava una sua strutturazione formale e un primo razionale utilizzo nelle applicazioni tecnologiche. Un esempio utile e interessante può essere quello dell’Ottica Euclidea, che già individuava tutte le leggi della visione, errando solamente sul meccanismo: si pensava infatti che il raggio di luce partisse dall’occhio per “vedere” il bersaglio.

La “Fisica di Archimede” può essere convenientemente utilizzata per introdurre concetti di Meccanica e Idrodinamica. La forma della “coclea” – per esempio - può essere un buon punto di partenza per comprendere le geodetiche e i principi di minimo. Per non parlare di spunti sull’Astronomia che la Scienza Antica continuamente offre e ben si presta a situazioni divulgative e comunicative, anche tramite osservazioni dirette con gli occhi e l’ausilio di strumenti tecnologici moderni. Infine è importante altresì avere riferimenti relativi alla medicina, con particolare riferimento alla zoo-terapia, nell’ottica delle nuove correnti di medicina naturale, bio-tecnologie e terapie alternative.